Sindrome da ipersensibilità e iperattività nel cane: come ri

Sempre più spesso capita di ascoltare persone che lamentano iperattività nel proprio cane: “Il mio cane è iperattivo! Non so più come fare, mi ha distrutto di tutto in casa e non si stanca mai!” Generalmente bastano semplici e mirate domande per capire subito di che comportamento stiamo realmente parlando:

 

 


  • Questo comportamento avviene sia in presenza che in assenza del proprietario?”

  • Proprietario: “No, avviene solo quando viene lasciato solo a casa e non c’è nessuno a richiamarlo.”

  • Per quante ore, ogni giorno, viene lasciato solo il cane?

  • P: “Mediamente dalle 6 alle 8 ore, ad esempio causa lavoro…”


Se vi ritrovate in questo scenario, sappiate che il vostro cane non è iperattivo, anzi, il suo comportamento è del tutto normale, in quanto passa molte ore giornaliere di totale inattività, in cui non sa come riuscire a sfogare la sua energia. Per risolvere questo problema ci sarà quindi bisogno solo della giusta quantità di attività psicofisica giornaliera.


Cosa si intende allora con “cane iperattivo”?


Stiamo anzitutto parlando della sindrome da ipersensibilità - iperattività, un disturbo comportamentale caratterizzato dalla disfunzione del filtro sensoriale e del controllo motorio. Con filtro sensoriale ci riferiamo a quel sistema che permette al cane di scindere tra gli stimoli cui è necessario rispondere e quelli che sono invece ignorabili: esso si “attiva” durante le prime 5-7 settimane di vita. Ciò si può verificare in quei cani che sono stati costretti a vivere i primi mesi della loro vita in ambienti poveri di stimoli, con la conseguenza che, in futuro, saranno portati a reagire a tutto, senza capacità di discriminazione.


Anche il deficit di controllo motorio può verificarsi a causa di lacune avute durante i primi mesi di vita del cucciolo: questo perché è la madre che, durante il periodo di socializzazione (dalla 4° alla 12° settimana), dovrebbe insegnare alla propria prole a controllare sia l’attività motoria, che l’intensità del morso.


In conclusione, un cucciolo adottato troppo presto, o una cagna al primo parto (che potrebbe dunque essere inesperta), sono tra gli errori sopracitati.


Cosa ci permette di distinguere un cane che soffre del disturbo da ipersensibilità-iperattività?


I comportamenti inappropriati messi generalmente in atto da cani di questo tipo sono:



  • Prolungata attività motoria (il cane è in continuo movimento e non da segni di stanchezza);

  • Reazione a qualsiasi stimolo (un semplice gesto, un piccolo rumore ecc.);

  • Inibizione al morso (il cane non sa gestire il morso e, pertanto, può arrivare a provocare ferite o danni, pur non essendo nelle sue intenzioni);

  • Attività distruttiva sia in presenza, che in assenza del proprietario;

  • Stereotipie (ad esempio il cane che si morde la coda in modo ossessivo);

  • Voracità;

  • Iposonnia.




Sindrome da ipersensibilità iperattività: come rimediare?


I soggetti che presentano questo disturbo devono essere corretti al più presto perché la scarsa capacità di concentrazione e di memorizzazione renderà più difficile l’educazione in età adulta. Non intervenire in tempo può portare alla comparsa di altre complicazioni come: stati ansiosi, problemi di tipo gerarchico e, in alcuni casi, il cane può sviluppare anche un iperattaccamento secondario (altro disturbo comportamentale da non sottovalutare).


Un educatore professionista o un medico veterinario comportamentalista vi aiuteranno a garantire una gestione migliore e rassicurante per il vostro cane. È consigliabile correre ai rimedi in tempo in modo da poter trovare in maniera celere, efficace ed efficiente una soluzione ad hoc. Si può fare qualcosa per evitare che il cane arrivi a soffrire di questo disturbo? Certo! “Last but not least” ecco la cosa più importante: la prevenzione! L’allevatore dovrà stare attento nella selezione e dovrà anche assicurarsi che non ci siano problemi sul fronte materno. Nei primi mesi di vita, il cucciolo deve ricevere quanti più stimoli diversi e positivi: se vive in un buon ambiente con la madre e i fratellini, allora è meglio che stia con loro anche fino alla decima settimana di vita.


Si può fare qualcosa per evitare che il cane arrivi a soffrire di questo disturbo?


Certo! “Last but not least” ecco la cosa più importante: la prevenzione! L’allevatore dovrà stare attento nella selezione e dovrà anche assicurarsi che non ci siano problemi sul fronte materno. Nei primi mesi di vita, il cucciolo deve ricevere quanti più stimoli diversi e positivi: se vive in un buon ambiente con la madre e i fratellini, allora è meglio che stia con loro anche fino alla decima settimana di vita.

 

Questo articolo è a cura di Sharon D'Alessio educatrice cinofila APNEC e Dr.ssa in Tutela e Benessere Animale presso l'Università di Teramo.


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Autore: Vetclick (6) Categoria: Medicina Comportamentale Animale: Cane

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